Il cardiofrequenzimetro se ben utilizzato può dare un’incredibile serie di dati che possono essere utili per programmare e valutare l’allenamento.
Gran parte del processo di allenamento è volto a sviluppare il massimo consumo di ossigeno, la soglia anaerobica, la soglia aerobica e l’economia di progressione. Questi fattori dipendono strettamente gli uni dagli altri, dovranno quindi essere sviluppati in maniera progressiva.
Concentrandoti sulla frequenza cardiaca, avrai modo di mantenerla entro l’intervallo di valori che ti sei posto come obiettivo per la giusta quantità di tempo, evitando di incorrere nei fin troppo frequenti problemi di superamento della soglia o di sovrallenamento.
Il vantaggio maggiore dell’allenamento con il cardiofrequenzimetro è che dipende in tutto e per tutto dall‘apparato cardiovascolare e dal sistema nervoso autonomo che rispecchia il tuo stato generale di stress 24 ore su 24, 365 giorni all’anno.
In più, è in grado di rilevare se sei stanco, se ti sei allenato troppo, se stai male, se hai freddo o caldo e di conseguenza può suggerirti quali cambiamenti apportare al tuo programma, inoltre l’allenamento con il cardiofrequenzimetro restituisce un feedback immediato sul livello di intensità durante l’allenamento vero e proprio dandoti l’opportunità di variare all’istante il tipo di intensità dell’esercizio.
La frequenza cardiaca fornisce quindi un’ampia serie di informazioni, tra i quali:
– La corretta intensità per lo sviluppo del sistema aerobico
– La corretta intensità per lo sviluppo del sistema anaerobico
– I tempi esatti in cui rimanere nelle zone di allenamento appropriate
– I tempi di recupero corretti durante l’allenamento a intervalli
– I tempi di recupero corretti tra le varie sessioni di esercizi
– La valutazione effettiva degli adattamenti ai programmi di allenamento
– I primi campanelli d’allarme nel caso di sovrallenamento
– I primi segnali di stress da calore
– I primi segnali di esaurimento delle tue fonti di energia
– Le strategie per adottare un corretto ritmo durante le gare lunghe e corte.
Ma voglio darti un esempio pratico.
Nel grafico che trovi qui sotto, trovi un maratoneta che corre a velocità costante a 5’20” al km, si osserva una aumento progressivo della frequenza cardiaca (linea rossa), che ho evidenziato con una linea blu. Ebbene questo è un chiaro esempio di disidratazione, infatti il nostro maratoneta dopo circa 50 minuti inizia a disidratarsi in modo progressivo.
La perdita di acqua che avviene con il sudore, diminuisce il volume plasmatico, il cuore è costretto ad aumentare la frequenza cardiaca per mantenere inalterato il fabbisogno di massa sanguigna a carico dei muscoli attivi.
Da questo dato, si evince che se si vuole fare un allenamento corretto occorre bere più acqua durante la giornata e anche durante l’allenamento.
Ecco come invece dovrebbe essere il comportamento della frequenza cardiaca a carico costante con idratazione corretta.