La durata dell’allenamento minima necessaria a indurre un miglioramento delle capacità aerobiche non è ancora stata definita.
Presumibilmente, la soglia minima di durata dipende dall’integrazione di vari fattori tra cui l’entità globale del lavoro svolto, l’intensità, la frequenza degli allenamenti, il livello iniziale di efficienza fisica.
In soggetti in condizioni fisiche molto scadenti, 3-5 minuti di attività fisica giornaliera inducono qualche miglioramento; 20-30 minuti (facilmente praticabili dalla maggior parte della gente) a intensità corrispondente al 70% della massima frequenza cardiaca consentono miglioramenti più consistenti.
A livelli di intensità superiore si possono ottenere miglioramenti anche con una durata dell’allenamento di soli 10 minuti.
Se l’intensità del lavoro allenante è inferiore alla soglia rappresentata dal 70% della massima frequenza cardiaca, la durata dell’esercizio deve essere almeno di 60 minuti.
Come nel caso del volume totale di lavoro, non necessariamente vale il concetto che più si fa meglio
è.
In uno studio su nuotatori in età liceale , un gruppo si allenava per un’ora e mezza al giorno mentre un altro gruppo effettuava due sedute di allenamento di un’ora e mezza al giorno.
Malgrado il carico di allenamento di un gruppo fosse doppio rispetto all’altro, non furono rilevate differenze in termini di potenza, resistenza e performance su distanze di gara.